Quando l’assegnazione dei ruoli per la Sicurezza diventa “giocare a figurine”!
Ha destato scalpore la notizia di un RLS condannato (in concorso con il DdL) per per il reato di omicidio colposo, a seguito della morte di un dipendente.
Una attenta lettura della sentenza n.1076/2022 della corte d’appello di Bari dell’11 marzo 2022 (confermata dalla Cassazione – 25/09/23) evidenzia come l’RLS facesse parte del consiglio di Amministrazione della società coinvolta nell’infortunio mortale. Pertanto il soggetto è stato condannato non in qualità di RLS, ma in qualità di “RLS e componente del consiglio di amministrazione della società”.
La notizia ha comunque suscitato dibattito e diversi Amici e colleghi hanno proposto riflessioni interessanti, al di là di commenti di natura giuridica che francamente mi lasciavano perplesso circa l’opportunità di esternare affermazioni apodittiche senza la contezza dell’insieme dei fatti e degli elementi.
L’ “elezione” a RLS (fatto salvo non fosse un RSA…) di un membro del CDA mi lascia ipotizzare quell’approccio semplicistico e scorretto per il quale i ruoli per la Sicurezza vengono assegnati con lo stesso criterio con cui si attaccavano le figurine nel noto album ….
L’importante è coprire i buchi!!!
Chi riduce la Sicurezza ad un mero adempimento burocratico compie un grave errore interpretativo e quei sedicenti “consulenti” che si prestano a questo approccio assecondando o blandendo a scopi commerciali imprenditori quantomeno insensibili, sono a mio avviso moralmente corresponsabili di parte delle tragedie sul lavoro, costituiscono una forma di raggiro alle Imprese e rappresentano un elemento assolutamente nocivo per l’affermazione di una sana cultura della Prevenzione.